
Si può parlare di infertilità femminile, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel caso in cui si riscontri dopo almeno dodici mesi di rapporti sessuali finalizzati alla procreazione, costanti e non protetti, una difficoltà di concepimento riconducibile ad un fattore femminile. L’infertilità femminile viene definita primaria quando la donna non è mai riuscita a concepire negli anni, secondaria invece quando il concepimento non arriva nonostante una precedente gravidanza portata normalmente a termine.
Quali sono le cause?
L’infertilità femminile può dipendere da numerose cause che possono interessare diversi distretti anatomici della donna, influenzandone la corretta funzionalità. Tra queste si possono annoverare:
- Impervietà tubarica
- Cistosi o micropolicistosi ovarica
- Malformazioni uterine (setti, polipi, sinechie, fibromi ecc.)
- Endometriosi
- Infezioni a carico della cervice uterina
- Scompensi ormonali (valori alterati di prolattina, FSH, LH ecc.)
- Malattie trasmesse per via sessuale
- Disfunzioni tiroidee
- Stress psicofisico
Come si può diagnosticare?
In seguito ad una corretta e precisa anamnesi generale possono essere effettuati diversi metodi di indagine, dai meno ai più invasivi, a seconda dello specifico caso.
- Indagini ecografiche (ecografie specialistiche 3D/4D)
- Indagini ormonali
- Indagini genetiche
- Studio della riserva ovarica (AFC+ AMH)
- Sonoisterosalpingografia
- Isteroscopia diagnostica
- Studio del microambiente endometriale
Come si può curare?
L’infertilità femminile, così come quella maschile, non può essere curata se non correttamente diagnosticata.
In caso di disfunzioni o alterazioni ormonali il medico può valutare se prescrivere una specifica terapia farmacologica, dettagliatamente personalizzata su base genetica e costantemente monitorata. La stimolazione ovarica controllata consiste fondamentalmente nella somministrazione esogena di gonadotropine, al fine di favorire l’ovulazione che viene controllata ecograficamente con una continua e parallela valutazione del completo quadro clinico “in itinere” della paziente.
In caso di infertilità femminile di tipo meccanica il medico può valutare e ritenere opportuno di intervenire mediante correzioni microchirurgiche.
Le tecniche di fecondazione assistita in caso di infertilità femminile (IUI, FIVET, ICSI, IMSI, PICSI) consentono di favorire e/o indurre la fertilizzazione di ovociti maturi opportunamente trattati e valutati morfologicamente.