
Si può parlare di infertilità maschile nel caso in cui si palesi in una coppia, dopo dodici/ventiquattro mesi di rapporti sessuali finalizzati alla procreazione, costanti e non protetti, una difficoltà di concepimento riconducibile ad un fattore maschile. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’infertilità maschile rappresenta un’autentica patologia e come tale richiede di essere diagnosticata ed affrontata in maniera scrupolosa e tempestiva.
Quali sono le cause?
Il liquido seminale, nella sua totalità, comprensiva di una parte fluida e di una corpuscolata, è esposto e decisamente sensibile a numerosi fattori, di natura esogena ed endogena, che ne possono alterare la capacità fertile.
Tra le cause di infertilità maschile sono da annoverare:
- Varicocele
- Ritenzione testicolare (criptorchidismo)
- Traumi testicolari
- Infiammazioni (epididimite, orchite ecc.)
- Malattie infettive trasmesse sessualmente
- Infezioni urinarie
- Farmaci (soprattutto antitumorali)
- Disfunzioni sessuali
- Stili di vita poco sani, riconducibili alla sedentarietà e soprattutto all’abuso di alcol, fumo, droghe che influiscono negativamente sull’intero processo di spermatogenesi.
- Esposizione a sostanze inquinanti, ad onde elettromagnetiche, raggi UV ecc.
- Alimentazione non corretta, povera di antiossidanti e ricca di proteine ed acidi grassi.
- Fattori mentali quali depressione, ansia ed un eccessivo stress psicofisico.
Come si può diagnosticare?
In seguito ad una corretta e precisa anamnesi generale possono essere effettuati diversi metodi di indagine, dai meno ai più invasivi, a seconda dello specifico caso:
- Esame del liquido seminale (spermiogramma)
- Ecodoppler testicolare
- Esami genetici
- Esami ematologici
- Esami citologici
- Test di frammentazione del DNA spermatico
- MSOME
- Test di valutazione dello stress ossidativo
- Ricerca di anticorpi antispermatozoo
- Deferentovescicolografia
- Ecografia transrettale della prostata
Come si può curare?
L’infertilità maschile non può essere curata se non correttamente diagnosticata.
In caso di disfunzioni o alterazioni ormonali il medico può valutare se prescrivere una specifica terapia farmacologica, basata per lo più sull’assunzione di gonadotropine o fattori di rilascio delle gonadotropine stesse. Ogni terapia farmacologica viene in ogni caso scrupolosamente personalizzata e costantemente monitorata.
In caso di problemi anatomici (varicocele, idrocele, ostruzione delle vie seminali ecc.) il medico può valutare e ritenere opportuno di intervenire mediante una correzione chirurgica o di procedere con il recupero chirurgico degli spermatozoi stessi (MESA, TESE, microTESE), in modo da poterli crioconservare (crioconservazione del liquido seminale) ed utilizzare per tecniche di fecondazione assistita (IUI, FIVET, ICSI, IMSI, PICSI).
Le tecniche di fecondazione assistita, soprattutto di II livello in caso di infertilità maschile, offrono una valida opportunità finalizzata al superamento dell’ostacolo di concepimento.
Nel nostro Centro tutte le forme terapeutiche dell’infertilità maschile, anche in caso di un’infertilità idiopatica, vengono specificamente integrate con molecole antiossidanti (es. arginina, carnitina, coenzima Q10, zinco ecc.) per ripristinare il delicato equilibrio ossidativo delle cellule, comprese quelle spermatiche.